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DIl proprietario di un appartamento nel quale ho realizzato il nuovo impianto elettrico mi richiede (tramite avvocato!) un libretto di uso e manutenzione dell’impianto elettrico. Secondo lui è obbligatorio e motiva dicendo che chi ha realizzato la parte termica (caldaia) lo ha rilasciato. Secondo me non avendo installato apparecchi utilizzatori il libretto di manutenzione non è necessario, inoltre nei modelli del 37/08 non è tra gli allegati obbligatori. Chi ha ragione?

Marco Imparato (CN)

RHa ragione il padrone di casa. Anche se non è esplicitato nell’elenco degli allegati obbligatori nel modello di dichiarazione di conformità pubblicato in Gazzetta Ufficiale, secondo l’Art. 8 del DM 37/08 “Obblighi del committente o del proprietario”, comma 2: “Il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate. Resta ferma la responsabilita’ delle aziende fornitrici o distributrici, per le parti dell’impianto e delle relative componenti tecniche da loro installate o gestite“.
Oltre all’obbligo legislativo è anche sicuramente buona prassi fornire sempre “le istruzioni”. Anche per gli impianti più semplici. Del resto ci vogliono cinque minuti. Ad esempio:

L’impianto è stato realizzato secondo quanto previsto dalla Norma CEI 64-8, per cui conforme alla regola dell’arte in virtù della Legge 186/68. Per questo motivo l’impianto elettrico è da considerare sicuro nei confronti dei “danni che possono derivare dall’utilizzo degli impianti elettrici nelle condizioni che possono essere ragionevolmente previste”, (Norma CEI 64-8 art. 131.1).
Per mantenere nel tempo le caratteristiche di sicurezza l’utente deve:
– provare periodicamente gli interruttori differenziali premendo il tasto “test” secondo le indicazioni del costruttore del dispositivo;
– evitare utilizzi impropri, o manomissioni dell’impianto elettrico (incaricare impresa installatrice per ogni modifica);
– utilizzare componenti accessori (ad es. prese a ricettività multipla) solo se costruiti a regola d’arte e marcati CE;
– accoppiare correttamente prese e spine (shuko, poli allineati ecc..). Se non dello stesso tipo, utilizzare idonei adattatori;
– evitare di avvicinare materiale combustibile agli apparecchi di illuminazione;
– incaricare periodicamente (ragionevolmente almeno ogni cinque anni) un’impresa installatrice abilitata per accertare tramite esame a vista, misure e prove lo stato di conservazione dell’impianto elettrico…
ecc.. ecc..