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impianti elettriciIn un condominio residenziale di altezza antincendio inferiore a 32 m, si deve alimentare l’impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza (impianto consigliato in quanto l’altezza antincendio del complesso è tra 24 e 32 m) sulle scale. Non riuscendo ad infilare nelle tubazioni esistenti tutti i conduttori previsti nel progetto si chiede:
“se si installa un UPS dedicato per l’illuminazione (normale/emergenza) il circuito è da considerare “impianto di sicurezza”?

Maurizio Bisin

impianti elettriciL’illuminazione di sicurezza negli edifici civili è prescritta, nelle specifiche condizioni determinate dallo stesso, nel D.M. 16 maggio 1987 n. 246 “Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione”, così come aggiornato dal Decreto 25.01.2019 “Modifiche ed integrazioni all’allegato 16 maggio 1987 n. 246 concernente norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione” e dal Decreto 19 maggio 2022 ”Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per gli edifici di civile abitazione, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.” Nello specifico l’illuminazione di sicurezza è prescritta dall’art. 5 del decreto 246/87:

5. IMPIANTI ELETTRICI.

Devono essere realizzati in conformità della legge 1 marzo 1968, n. 186. Negli edifici di tipo ”c“, ”d“, ”e“, deve essere installato un sistema di illuminazione di sicurezza, che deve garantire un’affidabile illuminazione e la segnalazione delle vie di esodo. Esso deve avere alimentazione autonoma, centralizzata o localizzata che, per durata e livello di illuminamento, consenta un ordinato sfollamento.

Dove per edifici di di tipo c – d – e si intendono:

  • edifici di tipo c con altezza antincendio da oltre 32 m a 54 m
  • edifici di tipo d con altezza antincendio da oltre 54 m a 80 m
  • edifici di tipo e con altezza antincendio oltre 80 m

Da quanto sopra l’obbligo dell’illuminazione di sicurezza è solo per gli edifici indicati. Vi è da aggiungere che gli edifici destinati ad uso civile con altezza antincendio superiore a 24 metri rientrano (ai sensi del DPR 1515/11) nella Categoria A dell’ Attività 77 soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco. Pertanto, nel caso di edifici con altezza antincendio tra 24 e 32 metri la scelta dell’installazione dell’illuminazione di sicurezza è demandata alla valutazione del rischio da parte del professionista antincendio. Passando agli aspetti di normativa tecnica, nel caso considerato è applicabile l’art. 21.5 Alimentazione dei servizi di sicurezza della Norma CEI 64-8/2 che recita:

21.5 Alimentazione dei servizi di sicurezza

Sistema elettrico inteso a garantire l’alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parti dell’impianto necessari per la sicurezza delle persone. Il sistema include la sorgente, i circuiti e gli altri componenti elettrici.

Esempi di servizi di sicurezza:

  • illuminazione antipanico o per l’evacuazione;
  • pompe antincendio;
  • ascensori per i servizi di soccorso antincendio;
  • sistemi di allarme, quali gli allarmi d’incendio, gli allarmi CO;
  • sistemi di ventilazione per estrazione del fumo.

    E dove viene indicata l’illuminazione antipanico o per l’evacuazione, quindi l’illuminazione di sicurezza necessaria per la sicurezza delle persone.

AI servizi di sicurezza si applica il Capitolo 35 della Norma CEI 64-8/3 “ Alimentazione dei servizi di sicurezza” ove si classificano i tipi di alimentazione e che rinvia al Capitolo 56 della CEI 64-8/5 per le prescrizioni relative all’alimentazione. Riportiamo le prescrizioni di cui al Capitolo 56 che chiariscono l’ambito applicativo:

562.1 Le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere installate in modo tale che non possano essere influenzate negativamente da guasti dell’alimentazione ordinaria.
562.2 Le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere situate in un luogo appropriato, accessibile solo a persone addestrate.
562.3 Il luogo delle sorgenti di alimentazione deve essere convenientemente ventilato in modo che eventuali fumi e gas da esse prodotti non possano propagarsi in luoghi occupati da persone.
562.4 Non sono ammesse alimentazioni separate, da un rete pubblica di distribuzione indipendente dalla rete ordinaria di alimentazione, a meno che non si possa assicurare come improbabile che le due alimentazioni possano mancare contemporaneamente.
562.5 Una sorgente di alimentazione dei servizi di sicurezza può essere utilizzata per altri scopi solo se:
– la disponibilità per i servizi di sicurezza non ne è compromessa;
– un guasto su un circuito destinato a scopi diversi da quelli dei servizi di sicurezza non comporta l’interruzione di qualsiasi circuito di alimentazione dei servizi di sicurezza.
562.6 Quanto indicato da 562.2 a 562.5 non si applica ai componenti elettrici che siano alimentati individualmente da batterie di accumulatori incorporate.
Gli UPS utilizzati come sorgente per i servizi di sicurezza devono essere conformi oltre alle norme di prodotto EN 60240 anche alle prescrizioni aggiuntive della Norma EN 50171.

563.1 I circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere indipendenti dagli altri circuiti.

A fronte di quanto sopra l’installazione di un UPS quale sorgente di alimentazione di un impianto di illuminazione di sicurezza si configura come un “servizio di sicurezza” che deve rispettare le prescrizioni di riferimento di cui ai Capitoli 35 e 56 della Norma CEI 64/8.

I circuiti sottesi all’ UPS sono pertanto da classificarsi quali “circuiti di sicurezza” ai quali si applicano le prescrizioni sopra riportate e nello specifico:

563.1 I circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere indipendenti dagli altri circuiti.

NOTA Questo significa che un guasto elettrico, un intervento, una modifica su un circuito non compromette il corretto funzionamento di un altro circuito. Questo può rendere necessarie separazioni con materiali resistenti al fuoco, involucri o circuiti con percorsi diversi.

Quanto sopra è chiarito dal Commento all’articolo 563.1:

Commento
563.1 Per evitare che un guasto elettrico, un intervento o una modifica su un circuito non comprometta il corretto funzionamento dei circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza può essere necessario utilizzare cavi multipolari distinti, canalizzazioni (tubi protettivi, canali) distinte, cassette di derivazione distinte o con setti separatori, materiali resistenti al fuoco, circuiti con percorsi diversi ecc.