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impianti elettriciSono un perito elettrotecnico diplomato. Ho lavorato 10 anni come progettista elettrico e esperto nella direttiva macchine in una ditta di macchine utensili. Ora da oltre 26 anni lavoro come progettista elettrico in una altra azienda costruttrice di forni artigianali e GDO e semi industriali. Tra poco andrò in pensione. Ho le caratteristiche per firmare come responsabile di impianto inferiore a 6kW e se sì che documentazione dovrei richiedere alla mia azienda per dimostrare i requisiti richiesti dal DM 37/2008 ?

Roberto Zanon

impianti elettriciLa dichiarazione di conformità è un documento che viene rilasciato dalle imprese installatrici. Ovvero aziende registrate come tali in camera di commercio. I requisiti del responsabile tecnico sono  espressi dal decreto stesso:

Art. 4. Requisiti tecnico-professionali

1. I requisiti tecnico-professionali sono, in alternativa, uno dei seguenti:

a) diploma di laurea in materia tecnica specifica conseguito presso una università statale o legalmente riconosciuta;
a-bis) diploma di tecnico superiore previsto dalle linee guida di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell’11 aprile 2008, conseguito in esito ai percorsi relativi alle figure nazionali definite dall’allegato A, area 1 – efficienza energetica, al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca 7 settembre 2011;
(lettera introdotta dall’art.1, comma 50, legge n. 107 del 2015)
b) diploma o qualifica conseguita al termine di scuola secondaria del secondo ciclo con specializzazione relativa al settore delle attività di cui all’articolo 1, presso un istituto statale o legalmente riconosciuto, seguiti da un periodo di inserimento, di almeno due anni continuativi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attività di cui all’articolo 1, comma 2, lettera d) è di un anno;
c) titolo o attestato conseguito ai sensi della legislazione vigente in materia di formazione professionale, previo un periodo di inserimento, di almeno quattro anni consecutivi, alle dirette dipendenze di una impresa del settore. Il periodo di inserimento per le attività di cui all’articolo 1, comma 2, lettera d) è di due anni;
d) prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipendenze di una impresa abilitata nel ramo di attività cui si riferisce la prestazione dell’operaio installatore per un periodo non inferiore a tre anni, escluso quello computato ai fini dell’apprendistato e quello svolto come operaio qualificato, in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzato nelle attività di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’articolo 1.

2. I periodi di inserimento di cui alle lettere b) e c) e le prestazioni lavorative di cui alla lettera d) del comma 1 possono svolgersi anche in forma di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito dell’impresa da parte del titolare, dei soci e dei collaboratori familiari. Si considerano, altresì, in possesso dei requisiti tecnico-professionali ai sensi dell’articolo 4 il titolare dell’impresa, i soci ed i collaboratori familiari che hanno svolto attività di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito di imprese abilitate del settore per un periodo non inferiore a sei anni. Per le attività di cui alla lettera d) dell’articolo 1, comma 2, tale periodo non può essere inferiore a quattro anni.

Qualora volesse intraprendere tale attività, dovrà verificare che l’azienda per cui ha svolto la sua carriera professionale sia effettivamente impresa installatrice. In tal caso, dimostrando i periodi di lavoro subordinato, potrà aprire una nuova società recandosi in camera di commercio. Quali documenti presentare conviene chiederlo direttamente alla Camera di Commercio territorialmente competente (la risposta potrebbe non essere la stessa su tutto il territorio nazionale).